Dr. Rigoletto Malm

Personaggi:

Il duca di Poäng, fisico teorico e libertino svedese, membro dell’Accademia reale svedese delle scienze

Dott. Malm, detto Rigoletto per il suo fisico e la sua lingua biforcuta, ricercatore, adulatore del duca da cui spera una promozione

Gilda Malm, sua figlia, studentessa universitaria di Fisica all’Università di Stoccolma

Billy, segretario e assistente universitario del duca di Poäng

Dott. Kallax, autore di un controverso paper

Mandal Len, ex ricercatrice ed ex amante del Duca, ora barista al Circolo dei fisici di Stoccolma

Bestå Malm, zia di Gilda e sorella di Rigoletto

Borsa, ricercatore senza assegno di ricerca

Spärra-Fyllen, faccendiere e ladro

(Un grazie a Madame Wu, Lydia Sohn, Maria Goeppert-Mayer, tanti altri e…all’Ikea)

La scena si finge sul finire degli anni Cinquanta del XX secolo a Stoccolma.

ATTO PRIMO

Il duca di Poäng, durante il rinfresco a seguito di una conferenza sui recenti sviluppi relativi al Modello Standard, confessa al suo assistente Billy e al suo compare Borsa – detto così perché ha passato anni a lavorare gratis per l’università sperando in un assegno di ricerca – di voler mettere a frutto una nuova conquista. Si è infatti invaghito di una studentessa dell’Università di Stoccolma, nonostante sia completamente ostile all’idea che le donne possano dedicarsi alle facoltà scientifiche. Ad esempio si dimostra scettico che una donna, Madame Wu Jianxiong, possa dimostrare con un esperimento la rivoluzionaria e sconcertante ipotesi di Lee e Yang sul fatto che le interazioni deboli non conservino la Parità. Quando entra il dottor Kallax annunciando l’esito favorevole dell’ l’esperimento, il duca, cantando una canzonetta, ne dà una descrizione sommaria agli astanti, ma in modo leggero e derisorio (“Questa o quella per noi pari sono”).

Il dottor Kallax, grande estimatore della Wu, implora il Duca di inserire il nome della scienziata nel novero dei papabili per il Nobel, assieme a Lee e Yang, ma il Duca nicchia. In suo aiuto entra il dott. Malm, da tutti chiamato Rigoletto per il suo fisico tutt’altro che prestante e la sua lingua tagliente. Malm deride il dott. Kallax per un suo paper dimostratosi poi infondato, e insinua dubbi circa la moralità della scienziata, apostrofandola con l’epiteto di “protetta di Kallax”. Giura poi che mai, finché ci sarà il duca di Poäng, una donna vincerà il prestigioso riconoscimento.

La reazione del dr. Kallax è violenta. Maledicendo entrambi, minaccia di pubblicare le prove di una frode scientifica compiuta dal duca con la complicità e il colpevole silenzio del suo servile tirapiedi.

Mentre il duca non se ne cura, ritenendo di avere sufficiente potere da non temere alcunché,

Rigoletto teme invece per la sua carriera da cui dipende soprattutto lo stipendio con cui mantiene sua figlia Gilda agli studi universitari.

La famiglia Malm vive nell’indigenza, ma il notevole acume della ragazza induce il padre a svilire se stesso pur di garantirle la frequentazione dell’Università. A questo scopo, e anche a causa di una sua eccessiva gelosia nei confronti della figlia, Rigoletto la tiene in casa, sotto una campana di vetro. Gilda, infatti, al di là delle lezioni universitarie, non conduce vita sociale alcuna e vive solo con il padre e la zia Bestå, a suo tempo donna di mondo priva di scrupoli.

Gilda, tuttavia, si è innamorata di un certo Gyllen Malte che, dopo una lecture, le si è presentato come un povero assegnista di ricerca in odore di promozione e che si è detto molto interessato a uno studio che la ragazza sta conducendo per conto proprio. Lei ci crede e, non avendo molti mezzi per verificare la sua ipotesi, sogna di poter lavorare con quest’uomo alla teoria e di condividere con lui un eventuale Premio Nobel.

Quello che Gilda non sa è che l’uomo è proprio il duca di Poäng il quale, oltre a volerla sedurre, cerca anche di rubarle la scoperta, che giudica veramente eccezionale.

La zia sprona Gilda a concedersi all’uomo per poter accedere a una carriera universitaria promettente. Gilda da un lato non vuole svendersi, ma è talmente attratta dal ricercatore e talmente infervorata dalla sua intuizione teorica che vive un intenso conflitto interiore tra amore e ambizione personale (“Caro Nobel”).

Il duca di Poäng, intanto, si è intrufolato a casa della famigla Malm e, aiutato da Billy, Borsa e dalla stessa Bestå, fa ubriacare Gilda per portarla a casa sua e per farsi dare i dettagli della sua intuizione.

Arriva Rigoletto che scopre la tresca e, disperandosi, ricollega tutto alla Maledizione del dr. Kallax.

ATTO SECONDO

Gilda si sveglia nel letto del duca, intontita ma appagata, e trova un foglio da lei scritto con parte della sua teoria – formule comprese – e decisamente troppi cuoricini. Cerca Gyllen, la cui vera identità ancora non le si è appalesata, ma nutre sospetti sulla sua presunta povertà dopo un rapido sguardo al lussuoso appartamento. Si veste e scende in cucina dove vede l’uomo con cui ha passato la notte far colazione assieme a Billy e Borsa. Sta per salutarlo con amore quando capisce l’inganno: Gyllen è nientepopodimeno che uno dei membri dell’Accademia Reale Svedese delle Scienze e sta confessando di voler rubare la ricerca alla ragazza che ha appena sedotto, vantandosi anche della sua conquista. In realtà il duca non afferra appieno la complessità del lavoro di Gilda e si cruccia di constatare che in quegli appunti c’è qualcosa che gli sfugge, sebbene riesca a coglierne l’aspetto prettamente matematico (“Parmi capir le formule”).

Gilda è annichilita. Non è tanto il tradimento a bruciarle. Almeno se l’è spassata. Quello che non tollera è la pochezza scientifica di quello che si è rivelato essere un impostore e un ciarlatano. Scoppia a piangere pensando a quanto della sua teoria ha rivelato al fedifrago (“Tutti gli assiomi all’empio”), ma, nonostante le lacrime, riesce ad andarsene alla chetichella, tornando a casa da suo padre. Questi consola la figlia e le promette vendetta.

ATTO TERZO

Passano settimane nelle quali viene assegnato il premio Nobel per la Fisica che, come previsto, esclude ingiustamente Madame Wu Jianxiong.

Il duca ride delle donne che sperano di far carriera in ambito scientifico, ritenendole delle inette (“La donna è inabile”). Rigoletto lo asseconda, ma in cuor suo risolve di distruggere il Duca, sapendo perfettamente che se non giocherà bene le sue carte, anche la sua reputazione sarà messa a repentaglio. Si rivolge dunque al famigerato faccendiere Spärra-Fyllen per recuperare nello studio del Dr. Kallax le famose prove che li incastrerebbero entrambi e far sparire dal dossier le carte che lo inchiodano.

Anche Gilda medita vendetta e trova il modo di entrare travestita da uomo nel ristretto circolo dei fisici teorici di Stoccolma. Qui, per conquistare l’ammirazione del Duca, corteggia, nei panni di un sedicente dottor Lack, Mandal Len, ex ricercatrice e ora barista alla caffetteria del circolo, anch’ella vittima del Duca.

Mandal capisce che l’uomo che la corteggia è in realtà una donna, ma un po’ perché delusa dal sesso maschile, un po’ perché intuisce il vero scopo di Gilda, regge il gioco, divertendosi.

Gilda riconosce in Mandal una mente brillante e inizia con lei una conservazione sulla fisica dello stato solido.

Durante questa conversazione Mandal spiega che anni prima il duca aveva falsificato i dati di diverse sue pubblicazioni relative a una rivoluzionaria scoperta nel campo della superconduttività dei metalli, scoperta grazie alla quale il duca ha ottenuto il prestigio che ha.

La ricercatrice si era accorta che i dati teorici erano incompatibili con quelli osservati, ma, sebbene avesse tentato di chiarire la cosa con il Duca di cui a suo tempo era ancora amante, aveva taciuto più per paura di ritorsioni che per un ormai sbiadito innamoramento. Dopo esser stata scaricata, però, ne aveva parlato col dr. Kallax che aveva verificato altre eclatanti scoperte del duca, i cui articoli contentevano tutti dati irrealistici se non addirittura inventati di sana pianta. Tutto il genio del duca altro non era che pura fuffa.

A un certo punto, cambiando repentinamente discorso e facendosi sentire da tutti, la barista comincia a fare allusioni sulla pochezza scientifica e amatoria dell’ex amante il cui paragone con Gilda-Lack, a detta sua, non regge assolutamente.

Il duca, visibilmente risentito, si avvicina alla coppia, in teoria con lo scopo di complimentarsi con il dr. Lack, meritevole di stima per il solo fatto di aver conquistato una sua vecchia fiamma.

In realtà usa i complimenti come pretesto per intimare all’orecchio di Mandal di stare molto attenta a non rivelare nulla riguardo le sue false scoperte (“Un dì, se ben rammentomi, i dati taroccai”). Gilda origlia e scopre con orrore che in tutta questa frode suo padre ha ricoperto un ruolo fondamentale, sia nella protezione del suo superiore sia agendo da ruffiano nella relazione con Mandal Len.

Gilda è sempre più confusa e avvilita. Entrambi gli uomini che credeva di conoscere e amare- di amore filiale il primo, di amore passionale il secondo- si sono dimostrati dei viscidi figuri.

In quel momento entra Rigoletto in possesso delle prove sottratte al dr. Kallax (astutamente epurate a suo vantaggio) e le sbatte in faccia al Duca di fronte ai membri sconcertati del circolo.

Corre poi ad abbracciare la figlia, ma da questa viene respinto con evidente disprezzo.

Gilda palesa la sua vera identità e, abbandonando ogni timidezza, mostra a tutti i fogli con la sua teoria e con i troppi cuoricini, a prova del tentativo di plagio che il duca stava per mettere in atto ai suoi danni.

A quel punto irrompe anche il dr. Kallax con le copie delle prove contro i due sodali e conferma quanto affermato da Gilda e Mandal. Le due rincarano poi la dose: non solo frode scientifica, ma anche molestie e ricatto sessuale. Comprendendo che Rigoletto e il Duca stanno per perdere ogni potere, Billy e Borsa testimoniano in favore di Gilda contro il tentato furto di idee.

Lo scandalo è enorme e il Dr. Rigoletto Malm e il duca di Poäng vengono allontanati con infamia, ostracizzati dal mondo accademico e arrestati.

Gilda è disperata. Non volendo, ha messo nel sacco suo padre. Le sembra di aver perso tutto: amore, carriera e famiglia, e medita di farla finita (“V’ho accusato…Laggiù in cella”). Si reca quindi sulle sponde del lago Mälaren decisa a gettarvi i suoi testi universitari e la sua teoria. Non sa però che il dr. Kallax, paventando proprio un estremo gesto della ragazza, l’ha seguita per salvarla. Al sicuro nel suo studio, dove lo attende Mandal, lo scienziato propone alle due donne di entrare a far parte del suo Laboratorio. Gilda sa che solo dedicandosi alla ricerca potrà superare il trauma subito, e accetta la proposta di Kallax.

Mandal Len ottiene una cattedra all’Università di Stoccolma.

Gilda qualche anno dopo essersi laureata, espatria, cambia nazionalità, nome e, assieme al Dr. Kallax, vince il Nobel per il Modello a guscio del nucleo atomico (“La vendetta di M.me Wu”).


Rigoletto, invece, ottiene uno sconto di pena, ma finisce a fare il professore di matematica in una scuola media con ventisei studenti in piena tempesta ormonale (“Ah, la maledizione!”).